Club Spaventa Passere

sabato, dicembre 17

CANZONE QUASI D'AMORE


CANZONE QUASI D'AMORE
(Guccini)

Non starò più a cercare parole che non trovo per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo.
O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti, o che per le mie navi son quasi chiusi i porti,
io parlo sempre tanto ma non ho ancora fedi, non voglio menar vanto di me o della mia vita, costretta come dita dei piedi.
Queste cose le sai, perché siam tutti uguali, e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perché siam tutti soli ed è nostro destino tentare goffi voli d'azione o di parola,
volando come vola il tacchino.
Non posso farci niente e tu puoi fare meno, sono vecchio d'orgoglio,
mi commuove il tuo seno,
e di questa parola io quasi mi vergogno ma c'è una vita sola: non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno.
Le sere sono uguali ma ogni sera è diversa e quasi non ti accorgi dell'energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato vestendo abiti lisi buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato.
Tutto questo lo sai e sai dove comincia la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia,
perché siam tutti uguali: siamo cattivi, buoni, e abbiam gli stessi mali: siamo vigliacchi e fieri, saggi, falsi, sinceri, coglioni.
Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata? Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale, ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro, non vale.
D'altra parte, lo vedi: scrivo ancora canzoni e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d'aver capito che vivere è incontrarsi, aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare, grattarsi.