Un minuto di silenzio
Viviamo nella cultura del “minuto di silenzio“: il divieto di produrre suoni inteso come privazione ultima, da concedersi solo in dosi centellinate per espiare traumi collettivi e poi tornare a farci i cazzi nostri, collettivi e non.
Credo che sia una cultura superficiale, idiota e triste. Il silenzio è troppo prezioso per essere dato in pasto alla generazione di mariadefilippi: lasciatelo a noi chitarristi.
Ne faremo sicuramente miglior uso.
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